Oggi, pensando alle mie origini, e alla mia infanzia, ricordo che i miei nonni tutti contadini di queste terre della bassa, in tante occasioni, spesso ripetevano frasi che pronunciate “strette strette”, sarebbero a chiunque difficili da comprendere.
Si’ anche il nostro dialetto è veramente indecifrabile, e se ci spostiamo nelle nostre zone di montagna , diventa veramente difficile.
tra le parole veramente ostiche :
‘Os : porta
Oşmâro: individuo scaltro e di pochi scrupoli
Putèin, putîn, putèina, putîna : bambino, bambina;
Scômi: sfratto
Scrâna : sedia
Tra le cose buffe mi ricordo dei detti :
Ciapêr la bâla : ubriacarsi
L’âcva la fà i caplèt : l’acqua fa i cappelletti,forma delal goccia d’acqua quando piove fortissimo
Al dôrom in cavèsa: dorme in piedi;è un tipo poco sveglio
Al ‘s la tôş dōlsa: se la prende con calma , senza fretta
L’à spianê: ha sfoggiato un abito nuovissimo
In dó vêt? : dove vai?
L’é ûn cun la pèla cûrta: è un avaro
Fà a mōten!: comportati bene me lo diceva spesso la mia cara nonna ..ma non ho capito ancora perche’?
A lósna: lampeggia
on salut da Regg Giovanna